Il tuo sito è indicizzato?

Una domanda che potrebbe anche tradursi con: “Il tuo sito compare nei risultati di ricerca di Google”?.

Ok, andiamo con calma.

Questo articolo può esserti molto utile se gestisci un piccolo progetto online (banalmente: il tuo blog di recensioni di libri!), se hai (ancora) poche competenze nel mondo del web e se hai voglia di conoscere (un minimo!) il funzionamento che sta dietro le ricerche di Google.

La SERP

Prima di addentrarci nell’argomento dell’indicizzazione, è giusto dare qualche definizione per essere sicur* di parlare la stessa lingua.

SERP sta per Search Engine Result Page. Non è altro che la pagina dei risultati di Google che appare ogni qual volta fai una ricerca. Quella con una “O” di Google per ogni pagina per intenderci.

Solitamente i primi risultati sono Annunci (caratterizzati dalla scritta “Ann” o “Sponsorizzato”), gli altri sono tutti risultati “organici”, cioè non a pagamento.

Solitamente ci si ferma al terzo-quarto risultato, raramente si va oltre.

Va da sé che uno degli “obiettivi digitali” è quello di far figurare il proprio sito sui primi risultati del motore di ricerca.

Indicizzazione su Google: che significa

Affinché questo accada, cioè che il tuo sito appaia in alto nella pagina dei risultati (ormai sai che si chiama SERP), devi essere sicur* che il sito sia indicizzato.

Crawler: il ragnetto di scansione

Tutto inizia con il crawling, ovvero il processo di scansione e download di testi, immagini e video dalle pagine trovate su Internet tramite programmi automatizzati chiamati crawler, come Googlebot.

Quando un sito è nuovo e quindi il crawler passa per la prima volta, crea una sorta di libreria virtuale (chiamata Index o Indice) che pian pianino riempirà con il materiale trovato sul sito (il contenuto delle pagine).

Questo bot, quindi processa ogni pagina che scansiona per compilare questo indice, che poi non è altro che un enorme database in costante espansione che comprende tutte le parole, i contenuti e i file multimediali che vede e della loro posizione all’interno di ogni pagina, memorizzando le informazioni e rendendole rapidamente fruibili per le successive chiamate.

Quando un utente lancia una query (una ricerca) su Google, il sistema automatizzato del motore compie una ricerca nell’indice per trovare le pagine rispondenti e restituisce i risultati che ritiene essere i più rilevanti e pertinenti per gli utenti.

Questo processo viene chiamato classificazione o posizionamento, e consiste nell’ordinare i contenuti del sito gerarchicamente sulla base di criteri specifici, con l’obiettivo di restituire informazioni pertinenti alla query dell’utente.

E se l’indicizzazione non avviene?

Se hai un sito, ma non entri nell’Indice è come non essere proprio presenti su Google. Niente, nada, nisba.

Insomma, come avere una Ferrari e tenerla in garage.

Ma perché?

In realtà il motivo è semplice: pensala come un torneo.

L’entrata nell’Index è l’iscrizione, quella che ti permette di partecipare alla gara verso le posizioni di visibilità in SERP; insomma l’accesso al torneo.

La partita si gioca poi con il posizionamento: con la classificazione Google dimostra di ritenere il tuo sito degno, affidabile e rilevante per determinate query, e quindi inizia a fare effettivamente traffico.

Come controllo se le pagine sono indicizzate?

Tutto quello enunciato fin qui ci fa, quindi, capire che non è scontato che il nostro sito possa effettivamente essere presente su Google (a prescindere dalla posizione in cui compare nelle SERP).

So che cosa stai pensando: come faccio a sapere se il mio sito è indicizzato?

Per fortuna, c’è un sistema pratico e veloce per verificare se Google “conosce” il sito e se l’indicizzazione delle pagine avviene in modo corretto, ovvero l’uso del comando *site: *.

Per compiere questa operazione basta andare sulla pagina iniziale di Google da qualsiasi browser e digitare nella barra di ricerca site: seguito dall’indirizzo del sito web: questo comando specifica che la ricerca è limitata solo alle pagine indicizzate di quel determinato sito. Quindi, se inseriamo il nostro sito web e otteniamo un elenco di varie pagine, significa che Google sa che questo sito esiste e ne ha già indicizzato diverse pagine.

1. Controllare se è indicizzato con www e senza www

Con il comando site: possiamo anche scoprire se il nostro sito è indicizzato correttamente o se è presente un errore frequente, ovvero la presenza contemporanea su Google di due versioni del nostro dominio, con www e senza il www (indirizzo nudo).

Doppia versione del sito: perché è un problema

Fino a qualche tempo fa era impensabile non inserire la sigla www (che sappiamo essere l’acronimo di World Wide Web) per accedere a siti web.

Adesso, invece, se ne può tranquillamente fare a meno (se abbiamo impostato in modo corretto il dominio).

Ciò che dobbiamo verificare è che il nostro sito sia indicizzato correttamente solo con una delle due versioni, quella che per noi è più efficace e preferita (con o senza www), mentre la presenza contemporanea di entrambe le versioni può rappresentare un problema per la SEO.

Non specificare un dominio preferito potrebbe infatti spingere Google a trattare le versioni www e non www del dominio come due siti differenti che presentano gli stessi contenuti, con potenziali rischi in termini di duplicazione dei contenuti e cannibalizzazione delle keyword.

2. Controllare il modo in cui sono mostrati i risultati

Un altro elemento a cui prestare attenzione è come il sito appare sulla Ricerca Google: la descrizione è precisa e rappresentativa di ciò che il sito offre? O ci sono aspetti da migliorare? In questo secondo caso, bisogna lavorare per ottimizzare quello che vedono gli utenti quando eseguono ricerche per le keyword con le quali il sito è posizionato.

Ok, e se il mio sito non risulta su Google?

Che cosa fare in concreto se le pagine del sito non compaiono tra i risultati di una ricerca con site:?In questa situazione, potrebbero esserci problemi di crawling e indicizzazione, e quindi bisogna intervenire per risolverli.

Il primo rimedio è inviare la sitemap e gli URL del sito attraverso la Google Search Console.

Se riusciamo a correggere i problemi segnalati, Google “conoscerà” il nostro sito web e inserirà le nostre pagine all’interno del suo Indice

Ovviamente non basta, solo un lavoro SEO mirato e con obiettivi di lungo periodo può davvero far brillare il tuo sito tra i primi risultati di ricerca.

Non sai da dove iniziare?

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